Nuovo studio sulla dispersione di femmine di Zanzara Tigre infette da arbovirus

Nuovo studio sulla dispersione di femmine di Zanzara Tigre infette da arbovirus

E’ stato pubblicato recentemente su International Journal of Tropical Insect Science, uno studio retrospettivo condotto dal Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli” in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna che, partendo dalla geocodifica e dinamica spazio-temporale dei casi di Chikungunya registrati dal sistema sanitario regionale nell’epidemia del 2007, ha stimato la dispersione delle femmine di Zanzara Tigre (Aedes albopictus) infette dal virus, responsabili della diffusione dell’epidemia.

Lo studio si basa su un’analisi della dinamica temporale del parametro EIP (Extrinsic Incubation Period – intervallo di tempo entro cui una zanzara diventa infettiva) e del ciclo gonotrofico (periodo che intercorre tra pasto di sangue e prima ovideposizione) nel corso dell’epidemia di Chikungunya del 2007 e sull’integrazione dei risultati ottenuti per identificare i clusters spaziali dei casi.

Successivamente,  tramite l’ausilio di un GIS open source (QGIS 3.10), sono state calcolate le distanze tra un caso e l’altro di ciascun cluster identificato in modo da risalire indirettamente alla distanza percorsa da una zanzara femmina infetta.

Di seguito vengono riportate le mappe dei clusters identificati (stelle rosse) e la tabella riassuntiva dei risultati.

Dall’analisi è emersa una forte correlazione negativa tra massima distanza percorsa dalle zanzare infette e densità abitativa di ciascun cluster identificato: maggiore è la densità abitativa, minore è la distanza percorsa dalla zanzara femmina. Tale effetto è probabilmente legato al fatto che in aree più densamente abitate la zanzara trova più facilmente ospiti da pungere e luoghi di ovideposizione per cui non ha necessità di percorrere lunghe distanze di volo.

Valore aggiunto a questo studio è dato dal fatto che, grazie ai dati a disposizione, è stato possibile studiare la dispersione delle zanzare presenti in una situazione reale di epidemia e, inoltre, non sono state apportate manipolazioni alle zanzare. Diversamente, in altri studi condotti in precedenza, ad esempio i cosiddetti studi di mark-release-recapture, le zanzare vengono allevate e poi liberate e marcate.

Le conclusioni cui è giunto lo studio indicano che le femmine infette si spostano non oltre un massimo di 130 metri tra un pasto di sangue e il successivo (6-7 giorni), confermando quindi che il protocollo regionale in essere per i trattamenti antivettoriali attorno ai casi importati di Chikungunya, Dengue e Zika è ben dimensionato.

Il lavoro pubblicato è stato presentato nel corso del decimo EMCA International Conference a Vienna (Austria) svoltosi dal 3 al 7 ottobre 2021.